Jacopo Biondi Santi è l’esponente della sesta generazione di una famiglia di autentici pionieri in campo enologico. Oggi guida la tenuta di Castello di Montepò con lo stesso spirito d’intraprendenza dei suoi avi.
Qui, infatti, il Sangiovese Grosso BBS11, patrimonio esclusivo della famiglia, ha trovato le condizioni ideali per continuare a esprimere le grandi qualità d’invecchiamento che lo hanno reso uno degli emblemi dell’enologia italiana. Autore di un complesso e articolato progetto di valorizzazione vitivinicola nel rispetto delle tipicità autoctone, Jacopo Biondi Santi ha raggiunto questo risultato partendo da un ampio studio microclimatico e pedologico del territorio del Castello di Montepò, collocato a Sud di Grosseto sul parallelo della fortezza di Talamone. Un’importante equipe di ricercatori, geologi, agronomi ed enologi ha raccolto migliaia di parametri che, analizzati e integrati, hanno permesso la conoscenza specifica e completa di ogni parte dei terreni, giudicandoli eccezionalmente vocati alla produzione di uve per vini di finezza e qualità superiori. Tra intuizione innata e rigore scientifico, Jacopo Biondi Santi ha cominciato così a dar vita a nuovi vini di grande successo e spirito contemporaneo, nel segno di un legame vero con la terra. Con la vendemmia ‘91 nasce il Sassoalloro, ponte tra passato e futuro, capostipite di una nuova interpretazione del Sangiovese in purezza: un’etichetta d’immediata prontezza, che mantiene intatta, nel contempo, la caratteristica longevità dei grandi vini toscani. Nel ’93, invece, l’assoluta fiducia nel Sangiovese su cui si è costruita la storia della famiglia, porta Jacopo Biondi Santi a metterne alla prova le potenzialità in un blend con Cabernet Sauvignon e Merlot, firmando la prima annata del potente Schidione, specchio della sua filosofia innovativa.